lunedì 22 agosto 2011

Forse regalano le frequenze? E i fondi alle paritarie da dove saltano fuori?

DI PIETRO: "IL GOVERNO PENSA DI REGALARE LE FREQUENZE TV, NOI INVECE PROPORREMO EMENDAMENTI PER FARE CASSA CON LA LORO VENDITA"
pubblicata da Partigiani del Terzo Millennio il giorno domenica 21 agosto 2011 alle ore 18.24
Roma, 21 ago. (TMNews) - "Tra due giorni la manovra arriverà al Senato e si vedrà lì, in Parlamento, se il governo è davvero disposto ad accogliere i suggerimenti dell'opposizione e a modificarla rendendola meno iniqua e più efficace. Sarebbe la prima volta nella storia di questo governo, ma non è mai troppo tardi". E' quanto scrive sul suo blog il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
"Sul fatto che la manovra sia necessaria per iniziare almeno a rimettere in sesto i conti dello Stato, non ci piove. Ma non è affatto vero che debbano per forza pagare quelli che pagano sempre. L'ingiustizia della manovra, così come l'ha pensata il governo, dipende dal fatto che l'esecutivo non vuole toccare privilegi e interessi dei potenti e così non gli resta che far tirare la carretta al solito somaro: i cittadini onesti che lavorano", aggiunge.
"Faccio un esempio, ripreso da una denuncia comparsa proprio oggi sul quotidiano La Repubblica. Devono essere assegnate sei nuove frequenze televisive, cinque per il digitale terrestre e l'ultima per le tv che si vedono sui telefonini o sugli Ipad. Le frequenze sono un bene pubblico, una proprietà collettiva che in passato è stata troppo spesso regalata o svenduta ad amici e amici degli amici e Berlusconi ne sa qualcosa, per il grazioso dono ricevuto dal suo compagno di merende Craxi. Era uno scandalo già in passato - sottolinea il leader dell'Idv - lo diventerebbe ancora di più oggi che i cittadini devono dissanguarsi per rimettere a posto i conti dello Stato. Quelle frequenze devono essere messe all'asta e gli incassi devono essere scalati dalla manovra in sostituzione dei tagli agli enti locali, cioè, in soldoni, ai servizi per i cittadini, alla sanità, all'istruzione, ai trasporti pubblici".
"Il governo pensa invece di regalare quelle frequenze, indovinate un po' a chi? - continua - A chi 'ha i requisiti adatti', cioè alla Rai e a Mediaset, l'azienda del presidente del Consiglio. Questa ennesima ingiustizia che come al solito va a tutto vantaggio di Silvio Berlusconi, non può e non deve essere tollerata. In Parlamento l'Italia dei Valori, spero insieme a tutta l'opposizione, proporrà un emendamento alla manovra perché quelle frequenze siano messe all'asta. E chi non lo voterà non speri di farla franca in silenzio: dovrà assumersene la responsabilità di fronte a quegli stessi cittadini a cui chiede impunemente nuovi sacrifici".

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