mercoledì 29 giugno 2011

Rischio di chiusura delle scuole d’infanzia paritarie.

OGGETTO: Proposta di Ordine del giorno per il Consiglio Comunale


ORDINE DEL GIORNO


in merito al rischio di chiusura delle scuole d’infanzia paritarie, anche nella provincia di Treviso, prospettata dal Presidente della Fism di Treviso e dal Presidente dell’Associazione dei Comuni della Marca Trevigiana con la comunicazione in data 15 aprile 2011, pervenuta al protocollo del Comune in data 26 aprile prot. n. 7024

IL CONSIGLIO COMUNALE

PREMESSO che in questi mesi la situazione finanziaria delle scuole dell’infanzia paritarie del Veneto, ed in particolare della provincia di Treviso, si è sempre più aggravata a causa del progressivo venir meno dell’ammontare dei contributi ad esse destinati dallo Stato e dalla Regione Veneto, oltre che del grave e crescente ritardo con cui tali risorse vengono erogate;

PREMESSO che la Regione Veneto, in rapporto alla popolazione scolastica dai 3 ai 6 anni, è quella che possiede la rete di scuole paritarie più diffusa e radicata sul territorio, tanto che ha ospitato nell’anno scolastico 2009-2010 94.432 bambini, pari al 68% contro il 32% dei bambini che nella nostra regione trovano accoglienza presso le scuole materne statali; in sostanza due bambini su tre dai 3 ai 6 anni le frequentano; si tratta di una situazione unica in Italia, visto che le altre regioni con il maggior numero di scuole materne paritarie sono la Lombardia e la l’Emilia Romagna, che ospitano rispettivamente il 59% e il 55% dei bambini dai 3 ai 6 anni; il resto dell’Italia presenta una situazione alquanto diversa perché nella generalità c’è nei loro territori la prevalenza di scuole materne statali;

in particolare poi nella provincia di Treviso le scuole paritarie sono 237 ed accolgono circa 20 mila alunni, ovvero oltre il 75% dei bambini che frequentano la scuola d’infanzia, svolgendo in tal modo in via sussidiaria un servizio fondamentale per le famiglie in luogo dello Stato, il quale in tal modo consegue un risparmio stimabile in circa 5.761 euro annui a bambino e dunque nel solo Veneto lo Stato risparmia ogni anno oltre 500 milioni di euro, secondo i dati della Fism;

CONSIDERATO che il Parlamento con la Legge di Stabilità 2011 ha reintegrato parzialmente, con uno stanziamento di 245 milioni, il taglio di 258 milioni approvato dal Governo (pari al 47,86%) rispetto allo stanziamento previsto a bilancio nell’anno 2010 (539 milioni) per le scuole paritarie; tali risorse aggiuntive devono però essere reperite dalla vendita delle frequenze del digitale terrestre;

CONSIDERATO che non solo rimane un taglio di 13 milioni di euro rispetto al 2010, ma altresì che sul buon esito dell’asta delle frequenze digitali, che dovrebbe garantire anche i 245 milioni necessari per reintegrare in parte il contributo per il 2011, si nutrono forti dubbi, visto che le relative due gare ad oggi non sono state ancora bandite e che tutte le frequenze che gli operatori dovrebbero aggiudicarsi a caro prezzo (2,4 miliardi previsti) sono al momento occupate  da tv locali, dalla Rai, da Mediaset e Telecom, per cui è facilmente prevedibile che tutto ciò provocherà ricorsi dalle stesse emittenti locali;

RILEVATO che la Regione Veneto non ha accolto l’istanza presentata dalla FISM Treviso (Federazione Italiana Scuole Materne) di aumentare il contributo alle scuole, bloccato a 15 euro al mese per bambino, oltre a non erogare più dall’anno 2010 il contributo per le spese di trasporto e al taglio del 17% del contributo per il funzionamento dei nidi;

DATO ATTO della funzione fondamentale, educativa e sociale, che svolgono nel nostro Comune, entro il sistema scolastico pubblico integrato istituito dalla legge sulla parità scolastica n. 62/2000, le scuole dell’infanzia paritarie “Asilo Vittoria” di Roncade e “Nobile Morosini” di Biancade, che danno accoglienza a 262 bambini, pari al 59% della popolazione scolastica dai 3 ai 6 anni, accogliendo anche bambini diversamente abili e stranieri;


RICORDATO che l’amministrazione comunale di Roncade, nonostante i pesanti e iniqui vincoli del Patto di Stabilità e i crescenti tagli ai trasferimenti statali imposti in particolare dalle manovre finanziarie dell’attuale Governo, si è impegnata per garantire l’erogazione alle due scuole dell’infanzia paritarie del Comune del contributo annuale di 140 mila euro, pari a 585,87 euro a bambino residente, importo superiore alla media versata dai Comuni in Veneto, indicata dalla Fism in media in euro 360 a bambino, oltre ad essere superiore allo stesso contributo statale, indicato dalla Fism nel 2010 in euro 570, e di quello regionale, indicato dalla Fism in euro 150 per bambino;

RILEVA

che la riduzione dei contributi statali, ma anche regionali, comporta inevitabilmente, in un momento di grave crisi economica generale, che, in assenza di adeguata copertura dei costi, molte scuole d’infanzia paritarie potrebbero essere costrette ad applicare un pesante aumento delle rette a carico delle famiglie (che già coprono con le rette circa il 60% del costo di gestione del servizio), o, in alternativa, per non venire meno alla funzione sociale da sempre svolta, a sospendere questo servizio;
che con l’eventuale chiusura delle scuole d’infanzia paritarie verrebbe meno il prezioso contributo alla crescita e al benessere del bambino che la scuola d’infanzia promuove, con il conseguente impoverimento sociale e culturale della comunità locale, oltre che il fondamentale sostegno alle famiglie dove entrambi i genitori lavorano;
che ove si verificasse la drammatica chiusura delle scuole, vi sarebbe anche la conseguente perdita di posti di lavoro del personale attualmente impiegato, che in Veneto ammonta a complessive 8.439 unità, personale peraltro già gravato, come pure i fornitori, dall’incertezza del tempestivo ed integrale pagamento del servizio effettuato nel corrente anno scolastico 2010-2011;

CHIEDE CON FORZA

Alla Regione del Veneto di:
·          aumentare il contributo per le scuole dell’infanzia paritarie;
·          erogare con urgenza il contributo per le spese di trasporto relativo al 2010,  nonché a ripristinare tale contributo nel bilancio 2011 e per gli anni successivi;
·          aumentare il contributo per il sostegno scolastico ai bambini diversamente abili, non essendo le risorse finanziarie attualmente destinate sufficienti a garantire la presenza del personale di sostegno;
·          assumere le iniziative necessarie, anche politiche, ad ottenere il riconoscimento da parte del Governo e del Parlamento della specificità della situazione del Veneto in ordine alla rete delle scuole dell’infanzia paritarie, al fine di porre termine ad una palese iniquità di assegnazione di risorse economiche tra regione e regione, sia nei confronti delle scuole materne paritarie, sia delle famiglie del Veneto, sperequazione che grava anche sui bilanci dei comuni veneti sopra i 5.000 abitanti, in quanto le somme versate a titolo di contributo sono sottoposte ai vincoli del Patto di Stabilità;
E CHIEDE

Al Governo e al Parlamento, ciascuno per quanto di propria competenza, di:
·          erogare quanto prima il saldo delle risorse stanziate a favore delle scuole paritarie per l’anno scolastico 2009-2010;
·          provvedere con urgenza, sin dalla prossima annunciata manovra finanziaria a reperire una copertura alternativa a quella dei proventi della  vendita delle frequenze digitali per il ripristino integrale del contributo statale, nella misura almeno del 2010, per le scuole d’infanzia paritarie;
·          riconoscere la specificità della situazione del Veneto in ordine alla rete delle scuole dell’infanzia paritarie, provvedendo a ripartire le risorse tra le regioni prioritariamente in proporzione al numero dei bambini che nelle diverse regioni frequentano tali scuole;
·          stabilire altresì nella prossima manovra finanziaria che, a decorrere dal corrente anno, i contributi erogati dalle regioni e dai comuni, per il funzionamento delle scuole d'infanzia paritarie,  non siano computati ai fini della verifica del rispetto degli obiettivi del patto di stabilità interno nelle regioni in cui tali scuole rappresentino oltre il 50 per cento dell'offerta formativa delle scuole dell'infanzia;
·          a promuovere le iniziative opportune e necessarie, anche in sede legislativa, per assicurare certezza negli anni scolastici futuri a tali istituzioni educative e sociali, sia in ordine all’entità delle risorse necessarie, sia in ordine alle modalità di erogazione delle stesse, ad esempio sul modello del convenzionamento in ambito sanitario, al fine di dare attuazione al sistema scolastico pubblico integrato di cui alla legge n. 62/2000, garantendo così finalmente condizioni eque di accesso a tale servizio da parte delle famiglie del Veneto, le quali oggi, pur pagando egualmente le imposte allo Stato, sono costrette a farsi carico del pagamento delle rette per poter assicurare ai propri figli la frequenza delle scuole  dell’infanzia paritarie, risultando così discriminate rispetto a quelle, in particolare delle altre regioni, i cui figli possono accedere alla scuola dell’infanzia statale;

DELIBERA

A tal fine di approvare il presente ordine del giorno che viene trasmesso a ....

L’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Roncade
Dina Brondolin

L’assessore al Bilancio del Comune di Roncade
Pieranna Zottarelli

L’assessore alla Comunicazione Istituzionale del Comune di Roncade
Chiara Tullio

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