mercoledì 15 giugno 2011

Visite fiscali.

Questa è una emali che ho inviato a coloro i quali ho l'indirizzo. Per tutti gli altri, la pubblico quì.

Cari genitori e rappresentanti.

Nella riunione del Consiglio di Circolo del 12 febbraio 2011, convocata dal Presidente con protocollo nr 651/A19 del 28 gennaio 2011, si è discusso del “Programma economico annuale 2011”.

Nella sintesi della discussione è riportato quanto segue:

“Ampia riflessione comune viene fatta in relazione ai costi che obbligatoriamente si devono sostenere per visite fiscali imposte dal decreto “Brunetta “ del 2008, al personale (docente ed ata) che rientrano in un capitolo del quale ne assorbe circa il 65% (di 11 mila totali).”

Aggiungo che il 65% di 11.000 euro totali a disposizione del capitolo, sono esattamente 7150 euro.

Lunedì sera, 6 giugno u.s., presso la scuola media di Spresiano, in occasione di un incontro pubblico sul tema "I tagli alla scuola pubblica", organizzato da “Scuolandia” (www.cgbreda.it), ho conosciuto la Sig.ra Barbara Fornasier, Direttrice Amministrativa presso il circolo comprensivo (elementari e medie) di Spresiano. La citata Sig.ra mi ha detto che lei, come previsto, alla ricezione di un certificato medico di un proprio dipendente (insegnante o ata), invia la visita medica di controllo ma... udite udite udite: non la paga! In poche parole risparmia almeno una decina di migliaia di euro l'anno!

La sera successiva, martedì 7 giugno, in occasione del saggio di musica dei ragazzi delle medie, incontravo il Preside, Prof. Chiarparin, e alla mia domanda: se pagava le visite fiscali, mi rispondeva che non le pagava nonostante le ingiunzioni di pagamento da parte delle varie ASL.

Faccio un attimo una piccola precisazione giurisprudenziale.
L’obbligatorietà della visita fiscale è stata modificata dal decreto legislativo del 27 ottobre 2009, nr 150 (c.d. decreto Brunetta antifannulloni).
Tale decreto legislativo ha introdotto l’art. 55 septies al decreto legislativo 30 marzo 2001, nr 165 (norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche), nel quale al 5° comma cita:

“L’Amministrazione dispone il controllo in ordine alla sussistenza della malattia del dipendente anche nel caso di assenza di un solo giorno, tenuto conto delle esigenze funzionali e organizzative. …..omissis”.

Concludo: dato che l’obbligatorietà dell’invio della visita fiscale è norma vigente, e il relativo costo è chiaro, propongo la presentazione di una mozione di delibera intesa a richiedere due cose:

  1. All’invio della visita fiscale, nulla deve essere pagato all’ASL di competenza;
  2. Nulla deve essere trascritto a bilancio.

Non trovo giusto che, di questi tempi, la Direzione Didattica, obbligata dalla legge ad ottemperare in merito all’invio della visita fiscale, debba sobbarcarsi una spesa di 7150 euro, quando con questa cifra si potrebbe fare ben altro per i nostri figli.

Cordiali saluti.

Antonio Gubellini.

1 commento:

  1. Caro Antonio e cari genitori e rappresentanti tutti,

    mi permetto di non condividere del tutto le conclusioni di cui alla mail: infatti, il mancato pagamento degli oneri per visita fiscale espone automaticamente la Scuola a maggiori costi per il recupero coattivo (inevitabile, dato che anche l'ASL ha un bilancio e deve rendere conto), che comporta eventualmente anche i costi giudiziari tutti. Di cui poi, alla fine, risponderebbe il Dirigente scolastico anche in termini di danno erariale. Non si può pretendere che un Dirigente accetti di immolarsi a tal punto, mi pare. Piuttosto, sarebbe il caso di segnalare nelle dovute sedi il paradosso al Ministro, ed ai Ministeri competenti (Funzione Pubblica e Istruzione).
    Il fatto che uno o due dirigenti - non so quanto consapevolmente - scelgano di non pagare, non determina la liceità di quello che è comunque un inadempimento, con tutte le conseguenze del caso.

    Cordiali saluti.

    Chiara Daneluzzi

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